martedì 28 aprile 2015

L'alfabetiere


Dei nostri anni preferiti perfino i quaderni sembravano avere quel qualcosa che....
La carta era più morbida al tatto, non lucida come quella di oggi e l'inchiostro di cui erano fatte le righe o i quadretti  stampati quasi si spandevano creando un leggero alone.
Era un piacere scriverci e, a meno di non comprare quaderni più costosi, quelli di oggi non consentono un agile scrittura ai bambini e il tratto della penna spesso si  spezza.
Noi, della generazione dei cerchi e delle aste,  prima di passare alle lettere vere e proprie, offrivamo fieri ai nostri insegnanti le pagine aperte dei nostri quaderni mostrando loro che tra 30 "v" c'è n'era una che era venuta troppo bene.
Ci servivamo per disegnare questi capolavori del prezioso alfabetiere che indicava in alcuni casi perfino il verso del tratto per fare una "a" una "b" o una "c" e come alzare la "gambetta" per farle collegare tra di loro.




Sfido chiunque, oggi ma anche allora, a disegnare una "G"  o una "Z" maiuscola fatta bene senza dover spiare le indicazioni date da questi preziosissimi supporti.
E la "A"? Con quel graziosissimo ciuffetto che la faceva somigliare ad una graziosissima caricatura di Macario?
http://italiacolorizzata.tumblr.com/

Molto belle erano anche le schede appese alle pareti degli asili o delle prime elementari con i quattro modi di disegnare una lettera e un disegno per assimilarle più facilmente. I disegni erano spesso realizzati ad acquerello ed erano fatti da illustratori professionisti capaci di raggiungere l'immaginario dei bambini regalando loro dei veri capolavori